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NUOVE PROFESSIONI

LAVORARE NELLO SPORT

Il mondo delle professioni sportive ha subito uno sviluppo talmente ampio e variegato da imporre una riflessione sulle opportunità professionali e gli sbocchi occupazionali che si sono venuti a creare nell'ambito delle discipline sportive e del business che attorno ad esse ruota.

Negli ultimi dieci anni lo sport è diventato un sempre più importante veicolo di comunicazione, grazie anche all'utilizzo di strumenti tecnologici innovativi, e un fenomeno sociale capace di coinvolgere intorno a sé un pubblico molto vasto e diversificato.

I benefici differenziali che la comunicazione attraverso lo sport offre rispetto alla pubblicità classica sono infatti enormi: dall’accesso al pubblico dal vivo alla possibilità di distribuzione di omaggi sul luogo della gara, alla possibilità di segmentare con precisione l'audience.

Per questi motivi sempre più aziende riconoscono l'impatto che lo sport può avere nel trasferire messaggi di marketing e per le stesse ragioni i manager sportivi di successo sono oggi quelli che sanno reinterpretare il loro profilo. Il ruolo non è più quello di semplici organizzatori di squadre e di competizioni, ma di gestori di media interattivi e di operazioni di comarketing con partner provenienti da altri business. Da qui la volontà di formare dei veri e propri “manager” con una solida preparazione sulle tematiche della comunicazione, del marketing e delle sponsorizzazioni, ai quali fornire le competenze distintive per gestire fattori strategici quali i piani di marketing, le campagne di comunicazione, le public relations, le sponsorship, il merchandising, al fine di promuovere l'immagine aziendale attraverso un canale innovativo come lo sport.

Il  laureato in Scienze Motorie e Sportive

La figura del laureato in Scienze Motorie e Sportive è ampiamente richiesta dal sistema produttivo e nell'ambito dei servizi alla persona.

Ad esempio, il laureato in Scienze Motorie potrà svolgere la propria attività professionale in:

  • società, associazioni, club, e altre organizzazioni sportive;
  • organizzazioni impegnate nello sport competitivo e nell'alta prestazione;
  • industrie che forniscono prodotti e beni per la pratica sportiva;
  • associazioni per l'attività motoria a carattere ricreativo e sociale;
  • industria del turismo e del tempo libero;
  • centri fitness;
  • giornali, radio o televisione interessati alla comunicazione sportiva;
  • centri per la rieducazione motoria e per l'attività motoria adattata;
  • programmi speciali di wellness e fitness gestiti dai governi locali (sia a livello regionale che comunale).

Il medico Sportivo

Il medico sportivo ha il compito di seguire gli atleti dall’inizio alla fine del loro impegno agonistico, curandone l’aspetto fisico e muscolare, la dieta e l’alimentazione, i tempi di riposo prima e dopo le gare, e così via. In funzione della disciplina sportiva praticata dall’atleta controllato dal medico sportivo, questi, oltre al benessere generale, deve attentamente verificare che le attitudini fisiche generali del suo assistito sia congruenti con le abilità sportive della disciplina specifica scelta, e che quindi ne favoriscano al massimo il successo professionale. In secondo luogo deve lavorare continuamente allo scopo di evitare , o di diminuire al minimo, i rischi di infortuni, malattie ed incidenti legati allo sport. Non deve essere tralasciata alcuna funzionalità corporea e mentale, tenendo conto, quindi globalmente, di ogni singolo atleta e della squadra in termini generali.

Sulla base delle condizioni fisiche dell’atleta, il medico può mettere a punto dei programmi di allenamento specifici e mirati, allo scopo di migliorare lo stato di salute ed il rendimento generale e particolare (in occasione di eventi molto importanti), nonché programmi ad hoc per atleti infortunati in fase di recupero e riabilitazione (come spesso accade proprio durante il campionato di calcio italiano). Nella maggior parte dei casi, nell’ambito dello sport professionistico contemporaneo, il medico sportivo svolge la sua attività all’interno della società per la quale lavora, in stretto contatto ed in collaborazione totale con tutti gli altri professionisti della società stessa, dall’allenatore ai singoli istruttori, dal preparatore fisico allo psicologo. Le competenze di un bravo medico sportivo sono molto complesse e si riferiscono a diversi ambiti e livelli disciplinari : deve avere competenze scientifiche e tecniche, che richiedono la perfetta conoscenza del corpo umano, delle cause, dei sintomi e degli strumenti terapeutici. Deve inoltre instaurare a tutti i costi un rapporto di totale fiducia nei confronti dell’atleta e comunicare con lui in modo diretto e chiaro.

Sono quindi richieste particolari caratteristiche comunicativo - relazionali, che vanno ad aggiungersi a quelle teoriche, tecniche e psicologiche. Anche per questi motivi il medico sportivo risulta molto motivato nell’ambito del lavoro che svolge, con un eccellente livello medio di soddisfazione e di realizzazione personale (tutti ricordano le figure carismatiche, tra gli altri, del dr. Quarenghi nell’Inter di Helenio Herrera e del dr. Alicicco nella Roma di Dino Viola). Ovviamente il grado di soddisfazione varia in funzione dell’organizzazione sportiva nella quale il professionista si trova ad operare quotidianamente. In generale, si può affermare come si ritenga molto più soddisfatto del proprio lavoro il medico che lavora direttamente alle dipendenze di una organizzazione sportiva (società o federazione) rispetto al collega che invece opera nelle Aziende Sanitarie.(fonte: Comune di Roma, Quaderni dello Sport).

Per saperne di più:

http://www.med.unifi.it/segreteria/laurea/sci_tec_prev_ad

http://www.ladysilvia.net/magaView/news/4078/sport/default.htm

http://www.margheritacassano.it/Testi/Sport_290105.asp

http://freeweb.supereva.com/alef.freeweb/index.htm?p


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