<<< pagina precedente [ stampa pagina ] - [ chiudi finestra ]
NUOVE PROFESSIONI

LA VIGILATRICE D’INFANZIA

La Vigilatrice d’infanzia è un operatore sanitario che svolge, limitatamente all’infanzia, le mansioni previste per gli Infermieri professionali.

I compiti e le attività di carattere assistenziale e organizzativo-amministrativo che è tenuta a svolgere la Vigilatrice d’infanzia sono gli stessi degli Infermieri professionisti. Solo che occupandosi esclusivamente di bambini, la Vigilatrice d’infanzia sarà tenuta a svolgere ogni mansione con un’attenzione e una sensibilità particolari. Fra i compiti principali di questo operatore vi sono:

  • il rilevamento delle condizioni del bambino ammalato (polso, temperatura, frequenza respiratoria);
  • la raccolta di materiale per esami;
  • la somministrazione di medicinali;
  • le medicazioni;
  • la somministrazione degli alimenti;
  • la sorveglianza.

COMPETENZE

Alla Vigilatrice d’infanzia sono richiesti:

  • conoscenze teoriche specialistiche di base;
  • elevate capacità tecniche per adempiere ai propri compiti;
  • autonomia e responsabilità secondo metodologie definite e precisi ambiti di intervento operativo, considerando che la relazione con il Medico non è mai di dipendenza, ma di collaborazione o di complementarietà, e che la Vigilatrice è tenuta a rispettare il Codice deontologico;
  • eventuale coordinamento e controllo di collaboratori.

Così come per gli Infermieri, anche nel caso della Vigilatrice d’infanzia è prevista una figura con funzioni di coordinamento ( la Caposala Vigilatrice d’infanzia prima della Riforma sanitaria del 1999), alla quale sono richieste fra l’altro:

  • conoscenze approfondite di legislazione sanitaria, sociale, assistenziale, ecc. relative alla maternità, all’infanzia e al diritto di famiglia;
  • conoscenze di legislazione del diritto del lavoro e del ruolo dei sindacati e delle associazioni di categoria;
  • acquisizione di tecniche amministrative e manageriali per dirigere reparti ospedalieri di day hospital, ambulatori, ecc.;
  • capacità di stabilire rapporti positivi con colleghi, dipendenti e utenti;
  • conoscenze di tecnica ed igiene ospedaliera;
  • nozioni relative alla riabilitazione ed all’inserimento sociale dell’infanzia;
  • nozioni di medicina preventiva applicata all’infanzia.

FORMAZIONE

La formazione professionale della Vigilatrice d’infanzia è passata dalle scuole regionali alle Università con l’attivazione di lauree brevi per le aree infermieristiche, tecniche e della riabilitazione. Il corso di laurea ha durata triennale e può accedervi solo chi è in possesso del diploma di scuola secondaria superiore. Il tirocinio previsto nei piani di studio deve aver luogo presso reparti pediatrici ospedalieri, servizi ambulatoriali e domiciliari, consultori familiari, asili-nido, ecc.

Il conseguimento del diploma di laurea ha valore abilitante, ma per esercitare la professione, è obbligatoria l’iscrizione all’Albo tenuto dai Collegi provinciali. Dopo la formazione di base è prevista la possibilità di specializzarsi in alcune aree (pediatria, salute mentale-psichiatria, ecc.). Recentemente il titolo di Vigilatrice d’infanzia è stato equiparato a quello di Infermiere pediatrico.

CARRIERA

La Vigilatrice d’infanzia, così come l’Infermiera, può allargare le sue opportunità di carriera e di conseguenza i propri guadagni, ottenendo l’assegnazione di turni di notte e festivi all’interno delle strutture sanitarie, oppure con l’assistenza domiciliare, lavorando autonomamente.

SITUAZIONE DI LAVORO

La Vigilatrice d’infanzia svolge la sua attività professionale, individualmente o all’interno di équipe, nelle strutture sanitarie pubbliche o private, in strutture ospedaliere o extra-ospedaliere, nei consultori familiari, negli asili-nido, nei centri di riabilitazione, o a domicilio, come dipendente o come libero-professionista.

Il rapporto di lavoro dipendente riguarda principalmente le ASL, cui si accede per pubblico concorso. Il lavoro autonomo è possibile, anche se alcune delle mansioni che questa operatrice è chiamata a svolgere sono condizionate dalla relazione con il Medico.

Economicamente, secondo la nuova classificazione del personale sanitario (sul sito www.cnel.it è possibile trovare, alla voce “pubblica amministrazione”, il contratto della Sanità), la Vigilatrice rientra nelle categorie C e D, che corrispondono alle ex posizioni di VI e VII livello.

La retribuzione media si aggira quindi sui 1.100 euro lordi mensili (anche se vi sono notevoli variazioni fra un’azienda sanitaria e l’altra), ai quali si aggiungono le indennità per i turni di notte e festivi.

TENDENZE OCCUPAZIONALI

Nonostante la bassa natalità che caratterizza la società odierna, il ricorso ai servizi sanitari e sociosanitari di cura e assistenza dei bambini è notevolmente cresciuto, determinando buone opportunità di occupazione per questa figura professionale, sia in ambiti ospedalieri che extra-ospedalieri.

Questo, soprattutto grazie ai continui progressi della medicina che hanno reso curabili una serie di patologie dell’infanzia che un tempo non lo erano, contribuendo alla notevole riduzione della mortalità infantile, e d’altra parte, alla sempre maggiore attenzione rivolta alle esigenze dei bambini nell’ambito dei servizi e delle strutture pubbliche e private.

Per saperne di più:

http://www.iaform.it

http://www.cnai.info

http://www.sitinazionale.it


STAMPA[Stampa Pagina]
   [ Chiudi Finestra ]